–Provincia di Foggia
Il quadro criminale della provincia, articolato in diverse aree (capoluogo di provincia, Gargano, alto e basso Tavoliere), si presenta complesso ed instabile, caratterizzandosi per la notevole frammentazione dei gruppi criminali. L’assenza, poi, di un organo decisionale condiviso e di una unitarietà di azione potrebbero essere alla base dei precari equilibri all’interno delle singole organizzazioni. Ciononostante, i diversi sodalizi risultano spesso convergere in sinergie operative finalizzate al perseguimento di obiettivi criminali comuni. Dinanzi ad un ambiente criminale così eterogeneo, va in primo luogo segnalata la diffusa possibilità, per i clan, di attingere alle giovani leve, reclutate con ruoli marginali ma pur sempre funzionali alle attività illecite, come ad esempio la custodia di droga ed armi. A ciò si aggiunga un contesto ambientale omertoso e violento (determinato anche dalla matrice di familiarità che contraddistingue gran parte dei clan, in particolar modo quelli dell’area del Gargano), con una sempre maggiore commistione tra criminalità comune e organizzata. Anche per il periodo in esame si è registrato un forte interesse dei gruppi dell’area per il mercato degli stupefacenti, come dimostra il consistente numero di piantagioni di cannabis scoperte, in particolar modo nell’area del basso ed alto Tavoliere.
Il quadro criminale della provincia, articolato in diverse aree (capoluogo di provincia, Gargano, alto e basso Tavoliere), si presenta complesso ed instabile, caratterizzandosi per la notevole frammentazione dei gruppi criminali. L’assenza, poi, di un organo decisionale condiviso e di una unitarietà di azione potrebbero essere alla base dei precari equilibri all’interno delle singole organizzazioni. Ciononostante, i diversi sodalizi risultano spesso convergere in sinergie operative finalizzate al perseguimento di obiettivi criminali comuni. Dinanzi ad un ambiente criminale così eterogeneo, va in primo luogo segnalata la diffusa possibilità, per i clan, di attingere alle giovani leve, reclutate con ruoli marginali ma pur sempre funzionali alle attività illecite, come ad esempio la custodia di droga ed armi. A ciò si aggiunga un contesto ambientale omertoso e violento (determinato anche dalla matrice di familiarità che contraddistingue gran parte dei clan, in particolar modo quelli dell’area del Gargano), con una sempre maggiore commistione tra criminalità comune e organizzata. Anche per il periodo in esame si è registrato un forte interesse dei gruppi dell’area per il mercato degli stupefacenti, come dimostra il consistente numero di piantagioni di cannabis scoperte, in particolar modo nell’area del basso ed alto Tavoliere.