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INTERROGAZIONE SEN MORGONI SU MAFIA NELLE MARCHE

ePub Versione per la stampa Mostra rif. normativi Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07543 Atto n. 4-07543 Pubblicato il 23 maggio 2017, nella seduta n. 827 MORGONI , MIRABELLI , AMATI , VERDUCCI - Ai Ministri dell'interno e della giustizia. - Premesso che: secondo quanto risulta agli interroganti, negli ultimi anni, nelle Marche, si sono manifestate diverse evidenze circa la sempre più diffusa presenza di clan della criminalità organizzata, così come già verificatosi in regioni limitrofe (Emilia-Romagna, Abruzzo e Umbria, ove ormai vi sono precisi e preoccupanti riscontri, anche a livello giudiziario); la simultanea presenza a Civitanova Marche e dintorni di esponenti di rilievo e di notevole spessore criminale delle cosche 'ndranghetiste Vrenna-Bonaventura, Farao-Marincola e Ferrazzo, tutte del crotonese, tra di loro collegate e tutte facenti riferimento alla famiglia madre del clan De Stefano di Reggio Calabria, evidenzierebbe un'intesa tra le stesse nel considerare Civitanova Marche e tutta la costa limitrofa (un continuum da Porto Recanati a Porto San Giorgio-Pedaso) come un'importante base logistica di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, di supporto ai latitanti e di riciclaggio di capitali illeciti; il collegamento tra queste varie cosche crotonesi è stato rivelato pochi anni fa da un importante pentito della cosca Vrenna-Bonaventura, Luigi Bonaventura, all'epoca residente con la famiglia a Termoli in regime di protezione, ma presto individuato da esponenti del clan Ferrazzo (che, secondo diverse ricostruzioni giornalistiche, erano pronti ad ucciderlo per conto della cosca). Lo stesso Bonaventura, a riprova di ciò, dopo che gli venne proposta una nuova sede di residenza nelle Marche, ebbe pubblicamente a rifiutarla, perché, a suo dire, nel territorio marchigiano era presente un numero considerevole di esponenti di cosche della 'ndrangheta, attirati sia dalla scarsa consapevolezza sociale e istituzionale del fenomeno "criminalità organizzata", sia dalla presenza del porto di Ancona, importante scalo per l'approdo della droga; considerato che: negli ultimi anni, quasi tutti gli arresti eccellenti compiuti nelle Marche di esponenti di rilievo della criminalità organizzata, anche appartenenti alla camorra campana, sono stati disposti su richiesta di Direzione distrettuale antimafia di altre regioni; nelle Marche, la Direzione investigativa antimafia non è presente, né con un centro operativo, né con una sezione operativa, si chiede di sapere: quali siano le valutazioni dei Ministri in indirizzo circa i fatti indicati, che hanno evidenziato una preoccupante presenza nelle Marche di clan malavitosi appartenenti alla criminalità organizzata, nonché in merito ai ritardi delle attività di indagine da parte delle autorità inquirenti; quali iniziative intendano intraprendere per arrivare velocemente ad una piena consapevolezza, anche da parte delle istituzioni, della situazione e quali azioni intendano adottare; se non ritengano opportuno verificare la situazione della Direzione distrettuale antimafia marchigiana, in termini di adeguatezza numerica dei magistrati ad essa assegnati; se non ritengano opportuno procedere all'istituzione nelle Marche di almeno una sezione operativa della Direzione investigativa antimafia.

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