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LUMIA: INTERROGAZIONE SU VITTORIA

ePub Versione per la stampa Mostra rif. normativi Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-03371 Atto n. 3-03371 Pubblicato il 10 gennaio 2017, nella seduta n. 737 LUMIA - Al Ministro dell'interno. - Premesso che secondo quanto risulta all'interrogante: Vittoria, in provincia di Ragusa, rappresenta una realtà produttiva e sociale di grandi tradizioni e di notevole ed attuale capacità, con delle presenze economiche e culturali di rilievo e di eccellenza regionale ed internazionale; Vittoria rappresenta anche da tempo un'emergenza per la recrudescenza criminale e mafiosa che la riguarda e che è stata portata all'attenzione da diverse operazioni delle forze dell'ordine, della Procura distrettuale antimafia di Catania e dalla Procura di Ragusa. Un contributo importante è stato dato dalla società civile dell'antiracket e di personalità della stessa politica locale. Di recente, è salita alla ribalta nazionale grazie alle inchieste giornalistiche del giornalista Paolo Borrometi, riprese da telegiornali e trasmissioni televisive; è un fenomeno criminale e mafioso che va colpito per evitare che possa frenare o continuare a condizionare pesantemente l'economia locale, a discapito delle realtà economiche sane, di alto livello ed innovative. Aprire gli occhi è pertanto indispensabile, così come conoscere bene il fenomeno, far crescere una cultura della responsabilità e contrastare atteggiamenti "negazionisti" o "minimalisti" della presenza mafiosa. Combattere la mafia presente nel territorio costituisce un approccio responsabile e in grado di tutelare lo sviluppo e quella parte onesta così diffusa in tutta la provincia di Ragusa; a Vittoria è presente il mercato ortofrutticolo, fra i più importanti d'Italia, che merita una costante attività di monitoraggio e di supporto alla crescita della componente onesta e legale del mercato. È da registrare tuttavia che il numero di appartenenti alle forze dell'ordine destinati alla provincia di Ragusa è assolutamente sotto organico, molti di loro sono tra l'altro assorbiti nell'importante gestione dell'immigrazione, per i continui sbarchi che si effettuano nel porto di Pozzallo; a Vittoria, secondo quanto documentato in un articolo apparso sulla testata giornalistica online "La Spia", il 28 dicembre 2016, ingenti capitali cinesi (di dubbia provenienza) starebbero per essere investiti in un grande centro commerciale. I locali in cui si dovrebbe aprire il centro commerciale sono della signora Concetta Salerno, moglie del pluripregiudicato Emanuele (detto Elio) Greco. Emanuele Greco, fin dalla sua giovane età, era intraneo dal clan mafioso "Gallo" di Vittoria, per il quale, all'inizio insieme al fratello Giovanni, fu incaricato di svolgere attività estorsive ed intimidatorie. Lo stesso Elio Greco è stato tratto in arresto in diverse operazioni di polizia e successivamente condannato. Dalla sua uscita dal carcere ha accumulato una fortuna, realizzando, in poco tempo, un impero economico. Proprio il giornalista Paolo Borrometi, nell'inchiesta dal titolo "Elio Greco, c'è un cinese, un italiano e tanti, tanti soldi (…) a Vittoria" (del 28 dicembre 2016) ha documentato come alcuni imprenditori cinesi si siano affidati alla famiglia di Elio Greco, per la locazione dei locali a Vittoria, peraltro sprovvisti delle necessarie autorizzazioni previste a norma di legge; Emanuele Greco è, ancora oggi, citato da diverse indagini e da diversi collaboratori di giustizia che ne tracciano il profilo criminale e fanno comprendere come lo stesso sia stato e sia ancora all'interno o comunque vicino al sodalizio mafioso. Anche recentemente, alcuni collaboratori di giustizia hanno parlato di Emanuele (Elio) Greco e del fratello Gianni. Pavone fra il 2012 ed il 2013 affermava che: «P.M.: Questi fratelli GRECO sono coinvolti in qualche giro? PAVONE: Prima erano appartenenti al dottore M., "Cosa Nostra" proprio, affiancati quando c'era Provenzano, poi hanno lasciato perdere tutto e si sono messi per conto loro, ma nessuno gli poteva rompere le tasche, nessuno gli poteva dire andate a fare l'estorsione, nessuno gli poteva dire niente! P.M.: Perché comunque erano rimasti personaggi (…) PAVONE: Ma sono personaggi che non si posso toccare e se si smuovono loro fanno danno per davvero». In ultimo nel 2013 il collaboratore Giovanni Ferma ha affermato che: «Anche Elio Greco è dedito all'usura. In una occasione mi recai da Elio Greco su suggerimento del costruttore Guerrieri per iniziare una collaborazione per poter fare dei soldi tramite fatturazioni false»; il 16 gennaio 2017 a Vittoria si terrà una nuova conferenza dei servizi, alla presenza di funzionari della Regione, del Libero consorzio comunale, della Camera di commercio e del Comune per decidere l'apertura dell'attività commerciale; l'apertura dell'attività commerciale cinese in queste condizioni rischia di rappresentare un vero smacco alla legalità sotto diversi punti di vista, di seguito elencati: i locali sono di proprietà del mafioso Emanuele (Elio) Greco, fittiziamente intestati alla moglie, Concetta Salerno; l'investimento andrebbe a rimpinguare le già nutrite casse del clan mafioso di Vittoria, del quale Emanuele Greco ha fatto e farebbe ancora parte; nelle attività di Emanuele Greco, su tutte la "Vittoria Pack srl", trovano lavoro, secondo quanto denuncia il giornalista Paolo Borrometi, «diversi galeotti e mafiosi per uscire dal carcere e fare i "periodi di prova" all'interno della sua azienda». Per di più, dopo l'arresto dei Consalvo operato dalla Polizia di Ragusa, "l'azienda di Greco (insieme a quella di Pino Gueli e del suo consuocero, Giombattista (Titta) Puccio "u ballarinu") è diventata fra le più quotate e di riferimento per l'intero comparto del Mercato di Vittoria. Lo stesso Emanuele Greco sarebbe in affari con gli imprenditori cinesi a cui vorrebbe affittare i locali intestati alla moglie e, già nel corso del mese di dicembre 2016, avrebbe esercitato pressioni affinché l'apertura del locale fosse autorizzata dalla conferenza dei servizi. In ultimo si verrebbe a creare una sorta di distorsione grave della libera concorrenza a discapito delle attività commerciali sane e legali che soffrono la crisi, ma che intendono procedere lungo il cammino di legalità e sviluppo, si chiede di sapere: quale iniziativa il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per rafforzare il controllo del territorio da parte delle forze di polizia, supportare il movimento antiracket, sostenere la verifica del legale andamento del mercato ortofrutticolo e l'applicazione meticolosa dei protocolli di legalità; quali iniziative di competenza intenda intraprendere per sostenere il lavoro positivo della Direzione distrettuale antimafia di Catania e della Procura di Ragusa nell'azione di repressione della mafia e dell'illegalità e volta a monitorare il pluripregiudicato Emanuele (detto Elio) Greco e le attività economiche ed imprenditoriali a lui riconducibili, ma intestate a prestanomi; quali iniziative di competenza intenda assumere per evitare che un numero così elevato di condannati possano effettuare il "periodo in prova" fuori dal carcere proprio nella "Vittoria Pack srl" di Emanuele Greco; quali iniziative di competenza intenda assumere per evitare che l'attività imprenditoriale cinese possa esser realizzata proprio nei locali riferibili a Greco (ed intestati alla moglie, Concetta Salerno); quali iniziative di competenza intenda intraprendere per favorire e sollecitare nuove indagini che possano liberare il territorio da queste presenze così negative e pervasive.

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