Passa ai contenuti principali

DIA CALTANISSETTA: SEQUESTRO DA 50 MILIONI

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta Direzione Investigativa Antimafia Centro Operativo di Caltanissetta COMUNICATO STAMPA MAFIA: Duro colpo inferto al patrimonio di cosa nostra: La Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta confisca imprese di costruzione, immobili, terreni, aziende agricole e rapporti bancari, per un valore di circa 50 milioni di Euro Dalle prime ore di stamane, gli agenti della DIA di Caltanissetta, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia – diretta dal Procuratore Capo della Repubblica Sergio Lari – stanno procedendo all’esecuzione di un decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Caltanissetta che dispone nei confronti di FARINELLA Paolo, 71enne nativo di Gangi (PA) e residente a Caltanissetta, C/da Mimiani, l’applicazione di misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale e la contestuale confisca di un consistente patrimonio immobiliare e imprenditoriale valutato in circa 50 milioni di euro. Il provvedimento antimafia, che accoglie integralmente le richieste formulate dalla Pubblica Accusa, trae origine da complesse ed articolate attività investigative delegate nel 2009 dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta alla DIA di Caltanissetta, nell’ambito dell’operazione denominata “FLOUR”. Le indagini hanno avuto origine da alcune segnalazioni di operazioni bancarie sospette avvenute presso una azienda bancaria sedente nella provincia di Caltanissetta, che hanno riguardato movimenti bancari eseguiti dal proposto FARINELLA Paolo e dalla figlia Rosalba. Entrambi risultavano essere titolari o comunque cointeressati in diverse imprese di costruzioni di opere pubbliche aggiudicatarie di numerosi e cospicui appalti in tutto il territorio nazionale, titolari di aziende agricole e proprietari di numerosi fabbricati e vastissimi appezzamenti di terreno (circa 350 ettari) situati nelle province di Caltanissetta e Palermo (). Le risultanze investigative hanno consentito di inquadrare la caratura criminale di Paolo FARINELLA, ritenuto in contatto e interlocutore privilegiato di personaggi di spicco di cosa nostra nei territori di Caltanissetta, Palermo e Trapani. In particolare, dopo la morte del cugino FARINELLA Cataldo , costruttore pienamente inserito in cosa nostra palermitana, implicato con il noto SIINO Angelo nella c.d. mafia degli appalti, nonché già destinatario, nel 1992, di misura di prevenzione personale e patrimoniale, revocata solo per il decesso di quest’ultimo, FARINELLA Paolo, anch’esso implicato in quelle vicende di mafia, è subentrato, di fatto, nella gestione delle imprese che furono dello scomparso cugino, mantenendo, sostanzialmente, rapporti con personaggi di spicco della organizzazione mafiosa nissena, palermitana e del trapanese. Con riguardo agli accertamenti criminologici si è dato particolare risalto alle vicende che hanno caratterizzato il latifondo sito presso la contrada Mimiani di Caltanissetta di vastissime dimensioni - circa 300 ettari - con annessa azienda agraria e fabbricati rurali, risultato, in passato, anche utilizzato quale riserva di caccia ad uso dei più noti esponenti di cosa nostra siciliana, anche nel corso delle loro latitanze (tra gli altri, Bernardo PROVENZANO e Giovanni BRUSCA. Il terreno in questione, già destinatario nel 1992 di provvedimento ablativo in contesto di misura di prevenzione disposta dall’allora autorità giudiziaria palermitana, risultava intestato per 2/3 al defunto FARINELLA Cataldo e solo per 1/3 al Paolo FARINELLA ma gli attuali riscontri di quest’ufficio hanno consentito, sostanzialmente, di acclarare, senza soluzione di continuità, la esclusiva gestione dell’intera proprietà terriera da parte del FARINELLA Paolo, evidenziandone il ruolo di vero ed indiscusso dominus anche per il tramite di soggetti-prestanome compiutamente identificati. Il terreno, produttivo di cospicue rendite fondiarie risulta anche beneficiato da ingentissimi contributi pubblici erogati dall’AGEA. Proprio in tal senso, i minuziosi riscontri di natura bancaria, eseguiti in contesto preventivo, hanno consentito di accertare che tali rendite finanziarie, sostanzialmente derivanti da un bene acquisito con capitali di provenienza illecita , sono state utilizzate per finanziare le imprese di costruzione riconducibili al FARINELLA, acquistare beni immobili intestati ai componenti del suo nucleo familiare e, soprattutto, sovvenzionare la vedova del Cataldo FARINELLA, in virtù di un informale “obbligo d’onore” contratto dal Paolo FARINELLA nei riguardi della stessa, pur non avendo quest’ultima alcun titolo alla percezione di tali somme. In particolare sono state sottoposte a sequestro le seguenti aziende e beni mobili ed immobili: • L’intero compendio aziendale di nr. 5 società aventi ad oggetto lavori edili in esecuzione di appalti pubblici con sedi a Gangi (PA), Palermo, Livorno e Roma; • Nr. 2 ditte individuali, aventi ad oggetto le coltivazioni agricole con sede rispettivamente a Caltanissetta e Gangi (PA); • Quote sociali di nr. 3 società, nr. 2 delle quali aventi ad oggetto lavori edili in esecuzione di appalti pubblici con sede a Palermo e Catania, e di nr. 1 ad oggetto coltivazioni agricole con sede a San Cataldo (CL); • L’intera proprietà di 25 fabbricati siti nelle province di Caltanissetta e Palermo; • Terreni per un’estensione complessiva di circa 350 ettari situati nelle province di Caltanissetta e Palermo; Caltanissetta, 19.01.2015 Il procuratore della repubblica dr. Sergio lari Il capo centro col g. di f. gianfranco ardizzone

Post popolari in questo blog

Catanzaro: operazione “Alto impatto”

  Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione.  Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe

Rubano corrente per alimentare la serra di marijuana

  Comando Provinciale di Latina - Latina, 23/02/2024 11:00 I Carabinieri della locale Stazione di Borgo Sabotino hanno tratto in arresto due uomini di 35 anni in flagranza del reato di coltivazione di sostanza stupefacente. In particolare, a seguito di perquisizione domiciliare i due venivano trovati in possesso di 200 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nonché n.76 piante di canapa indica in infiorescenza, coltivate in una serra realizzata all’interno dell’abitazione. Tutto veniva sottoposto a sequestro. Inoltre, durante le operazioni i Carabinieri accertavano che vi era un collegamento illecito alla rete elettrica mediante manomissione del contatore Enel sia nell’abitazione interessata dalla perquisizione che in altre due case nella disponibilità di uno dei due soggetti arrestati. Dopo le formalità di rito i due soggetti tratti in arresto venivano sottoposti agli arresti domiciliari.

Catania: sequestro di stalle e cavalli nel quartiere San Cristoforo

    Durante un controllo straordinario nel quartiere San Cristoforo, a Catania, i poliziotti della Questura hanno scoperto cinque stalle abusive all’interno delle quali c’erano dei carretti utilizzati per le corse clandestine. Nelle stalle vivevano i cavalli in pessime condizioni igienico-sanitarie e senza microchip. Inoltre, dalle visite fatte dai veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) è emerso anche che i cavalli avevano subito maltrattamenti da parte dei proprietari. Gli animali sono stati sequestrati dai poliziotti della Squadra a cavallo e della Squadra mobile, che li hanno affidati ad una struttura idonea. Durante le perquisizioni sono stati trovati e sequestrati diversi farmaci dopanti che venivano utilizzati sui cavalli durante le corse clandestine. Sono tre le persone denunciate per maltrattamenti di animali alle quali sono stati contestati anche altri illeciti amministrativi, anche da parte del personale Asp. Sempre a seguito delle perquisizioni sono stati rinven