Passa ai contenuti principali

OPERAZIONE DIA CATANZARO

DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA Sezione Operativa di Catanzaro COMUNICATO STAMPA SEQUESTRATI DALLA D.I.A. DI CATANZARO ALL’IMPRENDITORE COSENTINO PIETRO CITRIGNO L’INTERO CAPITALE SOCIALE DELLA CLINICA SAN VITALIANO DEL VALORE DI MEZZO MILIONE DI EURO ED ALTRI BENI Proseguono gli accertamenti della Sezione Operativa della D.I.A. di Catanzaro sul patrimonio del noto imprenditore cosentino Pietro CITRIGNO, già colpito da provvedimento di sequestro emesso lo scorso 14 gennaio dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Cosenza, allo stato sottoposto alla detenzione domiciliare, perché definitivamente condannato a quattro anni ed otto mesi di reclusione per il reato di usura aggravata (art. 644 c.p., commi 1 e 5 n. 3 e n. 4) al termine dell’indagine convenzionalmente denominata “TWISTER”. Questa volta a finire nel mirino degli uomini dell’antimafia del capoluogo, che stanno eseguendo un nuovo provvedimento di sequestro emesso il 26 febbraio dalla stessa Autorità Giudiziaria della città bruzia, sono state le quote societarie, stimate in un valore di circa 500.000 euro, del “Centro Clinico San Vitaliano s.r.l.”, con sede in Catanzaro, struttura sanitaria accreditata dal Servizio Sanitario calabrese, con circa 35 posti letto per pazienti affetti da patologie neuromuscolari. Nel corso dell’esecuzione del precedente analogo provvedimento di sequestro erano stati acquisiti elementi che confermavano la riconducibilità della citata struttura sanitaria proprio all’imprenditore Pietro CITRIGNO, attraverso le due società MERIDIANA s.r.l. e RIACE s.r.l., entrambe con sede a Cosenza per le quali era stato disposto il sequestro del capitale sociale e dell’intero compendio aziendale. Gli approfondimenti della D.I.A. catanzarese hanno consentito di ricostruire la “proprietà” della clinica sequestrata, individuandone la titolarità del 70% delle quote sociali in capo alla MERIDIANA ed il restante 30% in capo alla RIACE. Oltre all’intero capitale sociale della clinica catanzarese, il cui odierno sequestro costituisce un’integrazione della misura patrimoniale disposta nei confronti del citato imprenditore, è stata data formale estensione al provvedimento di gennaio su beni ricompresi, dagli uomini della D.I.A. nella fase esecutiva, nel compendio delle società MERIDIANA e RIACE. Nel dettaglio gli investigatori della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro, in occasione dell’esecuzione del primo decreto, avevano riscontrato che taluni beni pur costituenti il “… compendio aziendale …” delle due citate società colpite, non vi risultavano espressamente compresi. La circostanza, prontamente rappresentata, ha indotto il Collegio della Prevenzione ad emettere in data 26 febbraio l’ulteriore provvedimento ove è stato disposto il sequestro, di quanto segue: 100% del capitale sociale del “CENTRO CLINICO SAN VITALIANO srl”; 85% del capitale sociale della PIEFFE HOLDING s.r.l., con sede in Cosenza e dedita all’assunzione e gestione di partecipazioni societarie, nonché al controllo di altre società. La stessa detiene la quota di maggioranza di altra società, editrice di un noto quotidiano calabrese; 49% del capitale sociale della VELA LATINA s.r.l., con sede in Cetraro (CS), dedita alla gestione, manutenzione e ristrutturazione di immobili; tre rapporti finanziari; 9 autoveicoli Le indagini patrimoniali che riguardano l’imprenditore Pietro CITRIGNO e che hanno finora già consentito di sequestrare, ai sensi della normativa antimafia, beni, di un valore stimato in cento milioni di euro, sono state disposte dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Dott. Arturo De Felice, che, a conclusione dei capillari e complessi accertamenti svolti dagli uomini della Sezione Operativa di Catanzaro, ha avanzato al Tribunale di Cosenza una proposta per l’adozione di misura patrimoniale nei confronti del citato imprenditore. Catanzaro, segue data

Post popolari in questo blog

Catanzaro: operazione “Alto impatto”

  Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione.  Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe

Rubano corrente per alimentare la serra di marijuana

  Comando Provinciale di Latina - Latina, 23/02/2024 11:00 I Carabinieri della locale Stazione di Borgo Sabotino hanno tratto in arresto due uomini di 35 anni in flagranza del reato di coltivazione di sostanza stupefacente. In particolare, a seguito di perquisizione domiciliare i due venivano trovati in possesso di 200 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nonché n.76 piante di canapa indica in infiorescenza, coltivate in una serra realizzata all’interno dell’abitazione. Tutto veniva sottoposto a sequestro. Inoltre, durante le operazioni i Carabinieri accertavano che vi era un collegamento illecito alla rete elettrica mediante manomissione del contatore Enel sia nell’abitazione interessata dalla perquisizione che in altre due case nella disponibilità di uno dei due soggetti arrestati. Dopo le formalità di rito i due soggetti tratti in arresto venivano sottoposti agli arresti domiciliari.

Catania: sequestro di stalle e cavalli nel quartiere San Cristoforo

    Durante un controllo straordinario nel quartiere San Cristoforo, a Catania, i poliziotti della Questura hanno scoperto cinque stalle abusive all’interno delle quali c’erano dei carretti utilizzati per le corse clandestine. Nelle stalle vivevano i cavalli in pessime condizioni igienico-sanitarie e senza microchip. Inoltre, dalle visite fatte dai veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) è emerso anche che i cavalli avevano subito maltrattamenti da parte dei proprietari. Gli animali sono stati sequestrati dai poliziotti della Squadra a cavallo e della Squadra mobile, che li hanno affidati ad una struttura idonea. Durante le perquisizioni sono stati trovati e sequestrati diversi farmaci dopanti che venivano utilizzati sui cavalli durante le corse clandestine. Sono tre le persone denunciate per maltrattamenti di animali alle quali sono stati contestati anche altri illeciti amministrativi, anche da parte del personale Asp. Sempre a seguito delle perquisizioni sono stati rinven