Passa ai contenuti principali

RAPPORTO MAFIA IN LIGURIA 2011/2012

PER UNA LIGURIA SENZA MAFIA

RAPPORTO 2011/2012

A cura della Fondazione Antonino Caponnetto

LA LIGURIA NON E' TERRA DI MAFIA MA LA MAFIA C'E' E RISCHIA DI COLONIZZARE LA REGIONE E SI PRESUME CHE IL SUO FATTURATO OSCILLI TRA 10 E 11 MILIARDI DI EURO

NON DOBBIAMO ABBASSARE LA GUARDIA




INDICE

PROLOGO

'NDRANGHETA

COSA NOSTRA

CRIMINALITA' MAFIOSA CAMPANA

SACRA CORONA UNITA

CRIMINALITA' ORGANIZZATA STRANIERA

Criminalità nordafricana
Criminalità nigeriana
Criminalità cinese
Criminalità centroamericana/sudamericana
Criminalità albanese
Criminalità senegalese
Mafia Russa

RAPPORTI TRA LE VARIE MAFIE

RAPPORTI TRA MAFIE E MONDO DELLA POLITICA










ANALISI TERRITORIALE PER PROVINCIA

PROVINCIA D'IMPERIA
Ventimiglia
Bordighera
San Remo
Diano Marina
Riva Ligure

PROVINCIA DI SAVONA
Savona
Albenga
Vado Ligure

PROVINCIA DI GENOVA
Genova
Lavagna

PROVINCIA DI LA SPEZIA
La Spezia
Sarzana

INDICI

CONCLUSIONI








PROLOGO

La Liguria non è originariamente una terra che ha dato vita a forme mafiose autoctone di una certa rilevanza e per questo motivo parlare di tale argomento su un territorio considerato “un'isola felice” non è mai stato facile. La banda dei genovesi attiva negli anni '70 non è mai stata in grado di trasformarsi in forma mafiosa. Un campanello d'allarme comunque in Liguria c'è sempre stato: la presenza del clan dei marsigliesi... Ma provenivano dalla Francia. I marsigliesi erano comunque in affari con gli italiani, come tra l'altro lo sono i loro eredi oggi.
Altro campanello d'allarme da non sottovalutare riguarda l'emanazione della prima sentenza che ha dimostrato l'esistenza di cosa nostra in Liguria e che risale a 25 anni fa. La presenza al confino di mafiosi sin dagli anni '50 tra l'altro ha contribuito all'esportazione di tale fenomeno. Negli anni novanta da altre sentenze fu colpito il mercato delle slot machines in mano sempre ai clan siciliani.
I rapporti della DIA sin da quando sono stati redatti si sono occupati delle infiltrazioni mafiose in Liguria. La DIA ligure tra l'altro nel corso del 2011 ha sequestrato beni per circa 20 milioni di euro. Lo stesso dicasi per i rapporti della DNA curati ultimamente dalla Dott.ssa Canepa giovane memoria storica dell'antimafia stimata dal giudice Caponnetto per il suo impegno.
La Liguria, per la posizione geografica di confine con la Francia e per i numerosi porti presenti, quali Genova, Savona, Vado Ligure e La Spezia, rappresenta una manna per le organizzazioni criminali mafiose che infatti sono ben rappresentate.
Nei vari rapporti la Liguria è spesso considerata come uno snodo del narcotraffico internazionale.
Non bisogna inoltre dimenticare che a Sanremo c'è il casinò e solitamente queste strutture sono considerate appetibili dalle varie mafie.

'NDRANGHETA

La 'ndrangheta al momento è la forma mafiosa di cui si parla di più. E' ben presente in tutto il territorio ligure ed utilizza la regione come testa di ponte per la Francia e per i porti ivi presenti. Attualmente risultano presenti locali a Genova, Ventimiglia, Lavagna, Sarzana e probabilmente anche a Sanremo, Rapallo, Imperia, Savona, Taggia.
Per la DIA “la Liguria si conferma essere il territorio di elezione di diverse forme di criminalità organizzate e, tra queste, assume particolare rilievo la presenza di sodalizi riconducibili alla 'ndrangheta”.
Le operazioni condotte contro la 'ndrangheta sono numerosissime ma quella che più di tutte ha dato un contributo fondamentale a capire gli insediamenti al nord è stata la c.d. “operazione crimine” del 13 luglio 2010 che ha permesso di scoprire la presenza organica della 'ndrangheta sul territorio ligure con gli effettivi organigrammi.
I ROS dei carabinieri quotidianamente contrastano la 'ndrangheta sul territorio ligure.
Dalla relazione della commissione antimafia del 2008 allora diretta da Francesco Forgione emerge la presenza di una camera di compensazione per le cosche liguri e piemontesi per la gestione degli affari ed il ruolo della locale di Ventimiglia per il coordinamento.
Il biennio 2010/2011 è stato un periodo molto intenso per la procura di Genova che ha potuto contrastare le cosche con le operazioni “maglio 2” e “maglio 3”.

COSA NOSTRA

La mafia siciliana è storicamente presente in Liguria.
Il rapporto della DNA ritiene pacifico come dato giudiziario accertato la presenza in particolare su Genova, ma non solo, di “decine”, diretta emanazione di “famiglie” di cosa nostra.
In particolare si registra un'attenzione per il riciclaggio, l'usura, lo sfruttamento della prostituzione, la distribuzione delle bevande, la gestione delle slot machines non solo abusive o clonate ma sempre più ufficiali con tanto di autorizzazione dei Monopoli di Stato.
Risultano presenti in particolare i gruppi di Caltanissetta e Gela.
Il rapporto della DIA conferma ciò con una maggiore penetrazione in Genova e provincia ma con l'intera regione considerata un terreno appetibile per le organizzazioni criminali per il rifugio ai latitanti ed il riciclaggio in attività lecite.
Si segnala inoltre l'attenzione dei clan siciliani per la gestione ufficiale dei rifiuti.
I clan di cosa nostra mostrano anch'essi una notevole attenzione per gli investimenti in Francia e Costa Azzurra.
All'ultima inaugurazione dell'anno giudiziario il Primo Presidente della Corte di Cassazione Ernesto Lupo, ha dichiarato che l'attività criminale di Cosa Nostra "si ramifica anche in Liguria”.

CRIMINALITA' MAFIOSA CAMPANA

I vari rapporti che si sono succeduti nel corso degli anni, sia della DIA sia della DNA, confermano la presenza in Liguria di soggetti operativi della criminalità mafiosa campana in grado di sviluppare autonome relazioni criminali.
La presenza della camorra è stata riscontrata a La Spezia, a San Remo e Ventimiglia. Le ramificazioni hanno privilegiato oltre allo spaccio ed al gioco d'azzardo la contraffazione.
Vi sono inoltre elementi di spicco di origine camorristica fuggiti in Francia e che da oltre confine gestiscono affari anche con i francesi.

SACRA CORONA UNITA

Iniziano ad essere presenti anche esponenti della criminalità mafiosa pugliese in Liguria, più precisamente nella zona di Savona in accordo con gruppi di albanesi dediti allo spaccio. L'espansione della scu non avviene per clan ma per singoli esponenti e lentamente si estende sul territorio regionale.

CRIMINALITA' ORGANIZZATA STRANIERA

In Liguria come del resto nel centro nord vi sono numerose forme di criminalità straniera che si possono definire mafiose da un punto di vista pratico, per la loro attitudine, anche se magari non ci sono i requisiti per far scattare l'art. 416 bis. Pertanto si è solito parlare di criminalità organizzata.

Criminalità nordafricana

I criminali nordafricani sono presenti in modo spalmato su tutto il territorio regionale e si dedicano prevalentemente allo spaccio di droga al dettaglio. Vengono inoltre utilizzati dalle organizzazioni mafiose italiane per la gestione dei loro traffici. L'8,1% dei reati associativi commessi in Italia dai nordafricani è avvenuto in Liguria. Dal rapporto DIA si evince comunque che è in atto una maggiore organizzazione con relativa verticizzazione criminale. In alcuni casi nel capoluogo esistono delle vere e proprie gang.

Criminalità nigeriana

La c.d. Mafia nigeriana è presente soprattutto, ma non solo, nel capoluogo ed è dedita allo spaccio di droga ed allo sfruttamento della prostituzione. Nel corso degli ultimi anni sono state numerose le operazioni di polizia che hanno portato all'arresto di diversi nigeriani.

Criminalità cinese

Rispetto ad altre zone del centro Italia il fenomeno è limitato. Ciò non toglie che in futuro la situazione possa cambiare. Al momento l'unico fatto di rilievo criminale da annotare è l'utilizzo dei porti di Genova e La Spezia in asse con il porto di Livorno e Gioia Tauro.

Criminalità centroamericana/sudamericana

In Liguria esistono soprattutto concentrate nel capoluogo Genova le c.d. Gang Pandillas da non sottovalutare. L'AISI se ne è occupata inserendola fra i rischi a causa “della crescente aggressività delle diverse bande... Gli accordi degli anni passati, stipulati tra le gang di immigrati di prima generazione, potrebbero essere disattesi per il desiderio di affermazione delle emergenti generazioni, che mirano al controllo soprattutto degli ambienti giovanili in seno alle diaspore, con il rischio di tensioni suscettibili di violenze”.

Criminalità albanese

Ci sono i primi segnali di un maggior peso criminale rispetto al passato. Vi sono stati diversi casi di reati contro il patrimonio e l'organizzazione di piccoli gruppi criminali sul modello della “banda” a volte mista con soggetti italiani e siciliani. Spesso collaborano con le mafie italiane, in particolare la pugliese. Viene anche segnalata la nascita di gang.


Criminalità senegalese

In Liguria è segnalata la presenza di gruppi organizzati in vero e proprio cartello della droga che proviene da Dakar. Utilizzano connazionali disperati che per mille euro fanno i trasportatori.

Mafia Russa

La Commissione parlamentare antimafia nella sua ultima relazione lancia l'allarme per i capitali russi ed ex sovietici con cui sono state acquistate strutture turistico alberghiere in Liguria.

RAPPORTI TRA LE VARIE MAFIE

La Liguria essendo una terra che non ha dato origine a forme mafiose è un luogo in cui convivono varie forme di criminalità mafiosa ed organizzata. La regola principale di convivenza è quella del non disturbarsi a vicenda. In molti casi inoltre scattano dei meccanismi collaborativi. Possono comunque sorgere anche forti tensioni all'interno soprattutto dei gruppi criminali organizzati ma meno forti dei mafiosi, o tra questi ed i gruppi organizzati che a volte alzano troppo la testa. Nel rapporto della DNA è segnalata anche una tensione fra i calabresi ed i siciliani nel momento successivo allo smantellamento di un settore gestito in modo esclusivo dai clan provenienti da Gela in difficoltà dopo alcuni arresti in cui la 'ndrangheta voleva entrare(usura e videopoker)..
E' inoltre operativo un accordo tra i nuovi clan marsigliesi e la 'ndrangheta per gli affari in comune che transitano sui rispettivi territori.

RAPPORTI TRA MAFIE E MONDO DELLA POLITICA

Le ultime inchieste in Liguria hanno dimostrato che le principali forme mafiose italiane, in primis la 'ndrangheta hanno stretto rapporti con una parte della classe politica, a prescindere dallo schieramento partitico in base alla utilità per la cosca. Quindi a differenza che in altre realtà del centro nord dove questo rapporto è limitato od assente, in Liguria purtroppo il connubio tra mafia e politica è presente in maniera rilevante.


ANALISI TERRITORIALE PER PROVINCIA

PROVINCIA D'IMPERIA

La provincia d'Imperia presenta un tasso d'infiltrazione mafiosa molto alto. Attualmente i comuni di Bordighera e di Ventimiglia sono stati sciolti per mafia. Sul territorio provinciale è presente anche il casinò situato a San Remo. Da un punto di vista geografico è la provincia ligure che si presta maggiormente ai transiti illegali visto il fatto che confina con la Costa Azzurra.

Ventimiglia

Ventimiglia è sede di una locale della 'ndrangheta molto influente e di una camera di controllo della stessa organizzazione criminale. La locale del basso Piemonte dipende gerarchicamente dalla società calabrese ivi presente. Della potenza criminale di tali cosche vi sono tracce anche nelle intercettazioni telefoniche di 'ndranghetisti presenti in Germania. Una parte del territorio di Ventimiglia da un punto di vista sociale ricorda sempre di più i comportamenti visti nei territori delle roccaforti della 'ndrangheta in Calabria. Ventimiglia è anche sede di accordi tra mafie diverse. Esemplificativo rimane in tal senso l'accordo raggiunto a suo tempo tra camorristi ed 'ndranghetisti che, per evitare disturbi ai calabresi al confine, permise ai campani di gestire la contraffazione in modo esclusivo ma solo fino a San Remo. I venditori abusivi scomparvero all'istante. Ventimiglia è sede pure delle riunioni tra i clan marsigliesi ed i clan calabresi.
E' altamente probabile anche la presenza di esponenti di cosa nostra sul territorio.
I campi d'interesse delle cosche sono assai variegati e spaziano dalla droga, alle estorsioni, agli appalti pubblici e privati oltre al gioco legale e non.
A Ventimiglia i CC hanno effettuato numerose operazioni contro la ndrangheta che hanno tra l'altro portato a diversi arresti.

Bordighera

A Bordighera si registra la presenza della 'ndrangheta in maniera molto marcata. Il rapporto dell'associazione “Avviso Pubblico” ha inserito la città delle palme nella lista dei comuni minacciati dalla mafia.
Sono presenti esponenti legati alle cosche calabresi e sono state effettuati recentemente numerosi arresti. Si registra inoltre una capacità contrattuale con la classe politica molto alta di tali soggetti.
Estorsioni, droga, movimento terra ed appalti i principali campi d'intervento di tali gruppi.

San Remo

A San Remo hanno sempre “lavorato” esponenti di spicco di cosche di peso provenienti da Palmi e da Reggio Calabria. Interessi oltre a quelli consueti delle organizzazioni criminali anche il mercato dei fiori. Vi sono presenti anche gruppi camorristi. E' probabile anche la presenza di persone vicino a Messina Denaro boss di cosa nostra nonché anche degli uomini del boss dei casalesi Zagaria.
San Remo è sede anche di un rinomato casinò che può rappresentare una tentazione molto forte per le organizzazioni criminali.
San Remo è inoltre in questo momento aggredita da una forte criminalità diffusa.

Diano Marina

A Diano Marina operano gruppi 'ndranghetisti calabresi provenienti da Seminara.

Riva Ligure

A Riva Ligure in passato si è manifestato l'interesse di Cosa Nostra per lo smaltimento di rifiuti.

Conclusioni

La situazione esistente nella provincia di Imperia è grave ed assolutamente da non sottovalutare. La presenza mafiosa si conferma ai massimi livelli, così come il rischio colonizzazione.



PROVINCIA DI SAVONA

La provincia di Savona appare come tranquilla, ma è una calma solo apparente. Negli anni passati il problema mafia è stato ampiamente sottovalutato..
In provincia vi sono due porti importanti e da un punto di vista logistico vengono utilizzati dalle forme criminali mafiose. In generale la riviera è oggetto di attenzioni malavitose.

Savona

I recenti casi di corruzione politica relativi agli appalti ed al connesso “movimento terra” destano grande preoccupazione. E' altamente probabile che ci possa essere una locale anche a Savona in base a quanto scritto nella relazione sulla 'ndrangheta della commissione antimafia diretta nel 2008 da Francesco Forgione. La presenza abbastanza frequente di roghi nei cantieri desta preoccupazione.
Nel savonese inoltre non vi risiede solo la 'ndrangheta ma anche gruppi di cosa nostra provenienti da Gela ed operanti anche in Lombardia. Di recente sono stati effettuati numerosi arresti.

Albenga

Recentemente la DIA ha posto l'attenzione sul business di rifiuti e sugli appalti ad essi collegati.

Vado Ligure

Al porto di Vado Ligure spesso sono state sequestrate consistenti partite di cocaina.
Il SILP/CGIL ha lanciato recentemente un allarme in proposito in cui si parla di transito di non meno di una tonnellata all'anno.

Conclusioni

La provincia di Savona si trova in una situazione difficile ed assolutamente da non sottovalutare.

PROVINCIA DI GENOVA

La provincia di Genova è una realtà in cui vi sono numerose infiltrazioni criminali mafiose od organizzate in modo simile. E' la provincia in cui si riscontra la maggior varietà di forme criminali.
Recentemente il SILP/CGIL si è così espresso: “Genova ha urgente necessita' di recuperare la propria immagine istituzionale e autorevolezza e ha bisogno di essere ascoltata. Il nuovo ministro conosce l'importante lavoro svolto dalle Forze dell'ordine a fianco alla Magistratura che senza risorse cercano di garantire la prevenzione sul territorio contro i fenomeni di criminalità diffusa e contro lo scetticismo di chi nega la presenza di certe ma silenti infiltrazioni mafiose''.

Genova

I primi ad arrivare a Genova sono stati i gruppi siciliani. Oggi sono presenti delle decine di cosa nostra riconducibili ai gruppi di Caltanissetta e di Gela. Tali gruppi molto forti hanno contatti anche con i milanesi e nelle indagini vi è traccia del loro interessamento ai lavori per l'expo di Milano. I videopoker ed il gioco, anche e soprattutto legali, sono cosa loro.
Nel capoluogo ligure è ben presente da tempo anche la 'ndrangheta con una locale molto forte diretta da un verduraio in contatto con il capo calabrese tal Oppedisano arrestato nella famosa operazione crimine del luglio 2010. La cocaina smerciata a Genova è gestita in toto dalla 'ndrangheta.
Il porto di Genova è uno dei preferiti per i traffici criminali di vario tipo. Ultimamente hanno sequestrato ingenti quantità di cocaina ed inoltre si trova spesso in asse con il porto di Gioia Tauro. La camorra utilizza il porto per i suoi contrabbandi.
Nel suo complesso tutti i gruppi italiani sono interessati ai soldi che verranno stanziati per la ricostruzione a causa del maltempo di quest'ultimo inverno.
I gruppi criminali mafiosi italiani mantengono una superiorità criminale per il momento sugli stranieri anche se non mancano momenti di tensione. Va seguita con particolare attenzione la situazione esistente a Rivarolo dove le aggressioni ad esponenti criminali albanesi destano allarme per le metodologie di attuazione.
A Genova destano preoccupazione le numerose bande o gang straniere o miste che in qualche modo provano a dividersi il territorio. I centro-sudamericani a Sampierdarena destano particolare preoccupazione come si evince dalla relazione AISI. Esistono inoltre gruppi di nigeriani, senegalesi e nordafricani dediti a diverse attività criminali.
I rumeni risultano presenti soprattutto nella prostituzione ed infatti iniziano ad esserci delle tensioni con gli albanesi.
La situazione nel suo complesso è abbastanza esplosiva data anche la presenza diffusa di criminalità di strada.

Lavagna

A Lavagna esiste una notevole infiltrazione della 'ndrangheta tanto che è sede di locale.
Spesso tale comune viene scelto per le riunioni interne alle cosche tanto utili per rinsaldare i rapporti interni.
E' presente in tale parte di Liguria cosa nostra palermitana che nel recente passato ha manifestato interesse per lo smaltimento dei rifiuti.

Conclusioni

La provincia di Genova è anch'essa a rischio mafia. La situazione relativa alle varie forme di criminalità è assolutamente da non sottovalutare.

PROVINCIA DI LA SPEZIA

La Spezia è una provincia considerata erroneamente un'isola felice. Da un punto di vista geografico si presta a traffici criminali ed a investimenti di soldi sporchi. La provincia di La Spezia confina con la provincia di Massa Carrara ed il rapporto della DNA del 2008 era già chiaro in proposito: "......Significativi e ormai radicati insediamenti mafiosi si registrano infatti, oltre che nel Capoluogo regionale, soprattutto nel Ponente Ligure, ove si riscontra una presenza più numerosa di esponenti delle cosche della Piana di Gioia Tauro
e delle cosche della città di Reggio Calabria, mentre nella Riviera di Levante
e nella zona di Carrara (ove a rischio di infiltrazione appare anche il settore lapideo)
il dato prevalente è rappresentato da presenze originarie della zona jonica
calabrese e dal catanzarese."......

La Spezia

Il porto di La Spezia interessa alle organizzazioni criminali mafiose tanto che non è raro assistere a sequestri ingenti di partite di cocaina, a volte addirittura superiore alla tonnellata. Si presume che tale porto per i traffici criminali sia in linea con quello di Gioia Tauro.
In questa città sono presenti 'ndrangheta e camorra.
Si registra una particolare attenzione per le slot machines.

Sarzana

A Sarzana vi è una locale di peso della 'ndrangheta. Indagini dei ROS hanno appurato tale presenza. La locale partecipa anche alle riunioni con i nuovi clan marsigliesi. Si registra un'attitudine alla gestione degli appalti ed al condizionamento della politica.

Cinque Terre

I locali sulla costa sono delle appetibili prede per i vari clan. Parte del settore turistico alberghiero si presta inoltre agli investimenti criminali per la ripulitura del denaro sporco.
E' necessario inoltre vigilare sulla ricostruzione a seguito delle alluvioni che hanno causato ingenti danni.

Conclusioni

La provincia di La Spezia va monitorata con grande attenzione. Il rischio è molto alto per la ricchezza presente sulla costa.


INDICI

PRESENZA ECONOMICA MAFIOSA RISCHIO COLONIZZAZIONE

PROVINCE

IMPERIA ALTA ALTO
SAVONA MEDIA/ALTA MEDIO ALTO
GENOVA ALTA MEDIO ALTO
LA SPEZIA ALTA ALTO


I suddetti valori sono indicativi e soggetti a variazione rapida. Il rischio colonizzazione non significa che la zona sia ancora stata colonizzata ma rappresenta una prospettiva.






CONCLUSIONI

Indubbiamente scrivere il rapporto sulle organizzazioni mafiose e sulla criminalità organizzata in Liguria non è stato facile. La mole di informazioni era così elevata che la strada scelta è stata quella di fare una sorta di schema riassuntivo di pura analisi invece che un elenco delle operazioni svolte. Dall'analisi emerge purtroppo un quadro poco confortante e rappresenta l'esempio di come una bellissima regione del nord dell'Italia possa rischiare di finire colonizzata dalla mafia. I parametri scelti per la stesura del rapporto e per gli indici finali sono:

analisi rapporto DIA.
analisi rapporto DNA.
analisi rapporto AISI.
analisi documenti non secretati commissione parlamentare antimafia.
esame delle notizie pubblicate dai giornali.
studio operazioni ROS, GICO, DIA, GDF, PDS, CC.
colloqui a margine dei vertici internazionali e nazionali antimafia organizzati dalla Fondazione Caponnetto.

Gli elementi di allarme sono numerosi in quanto a differenza di altre regioni del centro nord in Liguria stanno iniziando ad emergere le contiguità tra la corruzione, la politica e la mafia. Il fatturato stimato è di circa 10-11 miliardi di euro ed è proporzionato alle stime nazionali oscillanti tra i 140-150 miliardi di euro che salgono a 200 con le mafie straniere ed a 2000 nei 27 paesi del parlamento europeo.
E' necessario reagire a questa situazione affrontando il problema come cittadini, come classe politica e come magistratura evitando i gravi errori di sottovalutazione degli anni scorsi.
Per evitare ciò e non scoprire in ritardo di essere circondati dai mafiosi, occorre farsi 5 domande: chi è? Cosa fa? Da dove prende i soldi? Da dove viene? Di chi si circonda? In questo modo si riducono i rischi di infiltrazione mafiosa.

Post popolari in questo blog

Catanzaro: operazione “Alto impatto”

  Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione.  Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe

Rubano corrente per alimentare la serra di marijuana

  Comando Provinciale di Latina - Latina, 23/02/2024 11:00 I Carabinieri della locale Stazione di Borgo Sabotino hanno tratto in arresto due uomini di 35 anni in flagranza del reato di coltivazione di sostanza stupefacente. In particolare, a seguito di perquisizione domiciliare i due venivano trovati in possesso di 200 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nonché n.76 piante di canapa indica in infiorescenza, coltivate in una serra realizzata all’interno dell’abitazione. Tutto veniva sottoposto a sequestro. Inoltre, durante le operazioni i Carabinieri accertavano che vi era un collegamento illecito alla rete elettrica mediante manomissione del contatore Enel sia nell’abitazione interessata dalla perquisizione che in altre due case nella disponibilità di uno dei due soggetti arrestati. Dopo le formalità di rito i due soggetti tratti in arresto venivano sottoposti agli arresti domiciliari.

Catania: sequestro di stalle e cavalli nel quartiere San Cristoforo

    Durante un controllo straordinario nel quartiere San Cristoforo, a Catania, i poliziotti della Questura hanno scoperto cinque stalle abusive all’interno delle quali c’erano dei carretti utilizzati per le corse clandestine. Nelle stalle vivevano i cavalli in pessime condizioni igienico-sanitarie e senza microchip. Inoltre, dalle visite fatte dai veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) è emerso anche che i cavalli avevano subito maltrattamenti da parte dei proprietari. Gli animali sono stati sequestrati dai poliziotti della Squadra a cavallo e della Squadra mobile, che li hanno affidati ad una struttura idonea. Durante le perquisizioni sono stati trovati e sequestrati diversi farmaci dopanti che venivano utilizzati sui cavalli durante le corse clandestine. Sono tre le persone denunciate per maltrattamenti di animali alle quali sono stati contestati anche altri illeciti amministrativi, anche da parte del personale Asp. Sempre a seguito delle perquisizioni sono stati rinven